Angelo Mistrangelo


L’originalità della pittura di Venere Chillemi, ha sottolineato il critico Albino Galvano, consiste “principalmente in un felice equilibrio fra una sicurezza disegnativa… e una sottile sensibilità coloristica”. E in tale angolazione si definisce un dipingere dal misurato simbolismo, dalla meditata resa del soggetto che, nel caso delle figure femminili, si erge nello spazio con leggerezza. Dopo l’esordio con una personale alla “Stanza Letteraria” di Roma, la Chillemi ha trovato nelle rassegne d’arte dell’area torinese la possibilità di esprimersi ed esprimere il senso di una particolare visione della realtà che si trasforma in un mondo di sogni, di luci, di boschi, di rocce, di nuvole. E questi suoi paesaggi onirici appartengono al nostro tempo.